Buongiorno,
ecco dicembre, un altro anno è quasi finito ma noi non ci facciamo prendere dallo sconforto e cerchiamo di vivere al meglio il tempo che passa.
Bene, per la rubrica "Lo scettro e la clessidra" oggi abbiamo una regina il cui nome mi ricorda mia nonna paterna, Teodolinda.
Questa Regina fu a capo del popolo dei Longobardi che, contrariamente a tutti gli altri invasori che erano calati in Italia in precedenza dal Nord, non furono dei distruttori, ma acquisivano elementi utili al governo dalle popolazioni che conquistavano; lasciando ai conquistati la loro esperienza a proposito di amministrazione, loro si occupavano di governare..
Non erano cattolici all'origine, ma ariani molto legati al loro credo che aveva origini profonde essendo nato col cristianesimo ed esteso dal vescovo Ario.
TEODOLINDA
REGINA DEI LONGOBARDI
(Ratisbona 570 circa - Monza 627)
(Affreschi dedicati alla regina Teodolinda- Duomo di Monza)
Siamo agli inizi del VII secolo in una radura ricca di olmi sulle rive del fiume Lambro in uno dei borghi di Brianza, una figura a cavallo avanza lentamente . Si ferma , riconosco la Regina che mi saluta e mi invita a palazzo.
Ci sediamo su due sgabelli traballanti, si scusa ma non trova nulla di meglio. Sono un po' indecisa, non so come iniziare ma lei mi toglie dall'imbarazzo dicendo che non può trattenersi molto e mi domanda.
- Cosa vuol sapere da me? Come sono diventata regina?
Annuisco e chiedo le sue origini.
- Sono nata nella principale città dei Longobardi in Baviera , figlia del Duca dei Bavari Garibaldo e di Valdrada. Solo due anni prima il Re Alboino, era entrato per la prima volta in Italia, iniziando una serie di guerre (longobardo-bizantine).
- Lei era una principessa di stirpe regale?
- Discendo per parte materna dalla casata longobarda maggior portatrice del "carisma" regale, i Letingi. A circa vent'anni sposai il re longobardo Autari per suggellare l'alleanza tra Bavari e Longobardi. La scelta aveva un preciso risvolto politico: fallito il tentativo di arrivare ad una pacificazione con i Franchi, Autari aveva scelto lo scontro aperto, e di conseguenza cercato l'appoggio dei Bavari che, come i Longobardi, erano minacciati dai Franchi..
- C'era una divisione di fede religiosa tra lei e suo marito?
- Anche se eravamo entrambi germanici, Autari era ariano e io cattolica. Quando Autari morì (nel 590) i duchi longobardi mi permisero di mantenere il titolo di regina, lasciando a me la scelta del futuro sposo e re longobardo.
- Fu lei a proporsi al futuro marito?
- Scrissi una lettera ad Agilulfo, duca di Torino, e gli offrii la mia mano. Fui molto intraprendente.
( Una donna intraprendente e all'avanguardia , per essere nel 500!.)
- Come fu il vostro primo incontro?
- Ci incontrammo a Lomello, mi feci portare una coppa di vino, bevvi un sorso e gli porsi il resto. Agilulfo in segno di rispetto si inginocchiò e mi baciò la mano. Ci sposammo nell'autunno del 590 a Lomello e nel 591 a Milano Agilulfo ricevette l'investitura ufficiale a re in un'assemblea del popolo. La prassi della trasmissione del potere per via femminile, attraverso il mio secondo matrimonio è stata accolta dalla società longobarda.
- Ci fu un episodio che Le fece scegliere la sede per la vostra famiglia?
- Scelsi un territorio vicino a Milano e le voglio raccontare come avvenne:
durante una perlustrazione dei miei possedimenti, stanca, decisi di scendere da cavallo e riposarmi lungo il fiume addormentandomi sotto una quercia. Mi venne in sogno una colomba, simbolo dello Spirito Santo, e mi chiese: “Modo?” ( “qui” in latino medioevale) e io risposi “Etiam” (certo). Dall’unione delle due parole del sogno nacque il nome della citta’, Modo-etia. (attuale Monza)
Qualche anno dopo feci edificare la Chiesa di San Giovanni, assunto come protettore del popolo longobardoin quanto battezzò Cristo, il mio intento era appunto di avvicinare i longobardi alla fede cristiana.
- Durante il matrimonio con Agilulfo nacquero due figli?
- Si,prima l’esuberante Gundiperga e poi il fragile Adaloaldo che feci battezzare con rito cattolico. Volli creare una politica di conciliazione con la popolazione italica e tra l'altro, con mio marito, fornimmo supporto al monaco irlandese Colombano che si apprestava a fondare in Italia il Monastero di Bobbio (Piacenza).
- Il periodo appena trascorso è stato difficilissimo?
- Spesso ci sono stati scontri armati fra Longobardi, Franchi, Avari, Bizantini e Papato. Io ebbi molti scambi epistolari con il Papa Gregorio Magno riuscendo a convincere alla tregua le fazioni in campo, Longobardi da una parte e Bizantini dall’altra..
- Fu un'abile mediatrice?
- Riuscii ad assicurare periodi di tregua in cui furono restituiti alla Chiesa beni e reinsediati vescovi
ricomponendo lo scisma tricapitolino che divideva il papa di Roma al patriarca di Aquileia.
- Ora dopo la morte di suo marito lei è Regina reggente?
- Dovrò reggere il regno fino alla maggiore età di mio figlio Adaloaldo erede al trono.
(Corona della regina Teodolinda conservata nel Duomo di Monza)
L'intervista è finita, mi inchino a baciarle l'anello Lei mi ringrazia, sembra che la chiacchierata l'abbia sollevata. Esco da questa stanza più ricca e più forte di prima.

Grazie per questa intervista che mi consente di rispolverare le conoscenze scolastiche arricchiti di nuovi elementi, quelli umani che conferiscono pennellate di luce a questa regina. Aspetto ora un dei tuoi post dedicati al Natale, ogni dicembre vado a ripercorrere. Un abbraccio. Buon Avvento.
RispondiEliminaInteressante intervista ! Questa regina la conoscevo per la fama legata al suo nome ma sapevo ben poco di lei. Belle immagini !! Da tempo vorrei andare a Monza a visitare il Duomo, dove è conservata anche la corona ferrea. Purtroppo non ho mai avuto occasione di andarci. Saluti.
RispondiEliminaChe gran donna!!
RispondiEliminaUna donna davvero unica Verbena! La prima immagine di lei la rende molto dolce, ma a quanto ho letto invece era una donna abbastanza forte e sicura di sè. MI piacciono un sacco i nomi insoliti del tempo, da quello del marito ai figli....Che forti! Che bello scoprire tutte queste cose!
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