Oggi, per la rubrica:
Maria Amalia di Sassonia (1724 - 1760)
Regina di Napoli e Sicilia (poi di Spagna)
Siamo a Palazzo Reale di Napoli, nell'appartamento privato della regina Maria Amalia di Sassonia. Biondo rame i suoi capellli, pelle chiarissima, occhi azzurri.
- Maestà, noto con piacere il vostro accento napoletano nonostante abbiate origini tedesche.
- Amo Napoli e mi sono immersa completamente in questa città, conosco diverse lingue ma parlo più volentieri il napoletano.
- Le vostre origini?
- Sono nata a Dresda, il 24 novembre 1724. Furono i miei genitori Augusto III di Polonia, elettore di Sassonia, e Maria Giuseppa d’Asburgo ad educarmi al amore per le arti. Le corti di Dresda e di Varsavia, dove vissi dal 1733 quando mio padre salì sul trono polacco, costituirono lo scenario della mia fanciullezza, prima di essere scelta come moglie di Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese.
- Artefice fu Elisabetta Farnese, madre dell’infante di Spagna?
- Nel quadro degli equilibri tra le corti europee, scelse me come futura regina. Divenne necessaria però la dispensa papale per sanare un impedimento causato da un rapporto di parentela. La cerimonia nuziale avvenne per procura l’8 maggio 1738, io avevo quattordici anni.
- Nonostante tutto, fu amore a prima vista?
- In poco tempo diventammo inseparabili, fino all'anno successivo quando il vaiolo si mise tra noi. Io fui costretta a barricarmi a Palazzo Reale mentre Carlo si ritirò nella reggia di Portici.
- Foste intenzionati a trasformare Napoli in una grande capitale europea?
- Volli a tutti i costi la costruzione della reggia di Capodimonte, pensata inizialmente come casino di caccia perchè immersa in un bosco lussureggiante. In seguito fondai qui una fabbrica con marchio reale in grado di produrre porcellane belle e forse di più di quelle della mia terra natìa. Seguii con entusiasmo le prime scoperte di Ercolano.
- Voi avete avuto un ruolo decisivo per la costruzione della reggia di Caserta.
- E' stata posta la prima pietra, sono sicura che diverrà meravigliosa. L'architetto Vanvitelli cerca di esaudire ogni mio desiderio. Gli dissi:" Vedi Vanvitelli, in questo loco mi hai da fare una bella fontana"
Reggia di Caserta (foto personale)
- Vi faceste adottare da Napoli e dalla sua cultura?
- Mi considero napoletana. Sono un'incallita fumatrice di sigari, gioco appassionatamente al lotto, cavalco all’amazzone.Ho avuto tredici figli., purtroppo molti morirono in tenera età.
Il 7 ottobre 1759 Maria Amalia partì per la Spagna dove Carlo era diventato re, lasciando a governare il giovane figlio Fedinando IV di otto anni. Non amò mai quella terra. si lamentava del clima, del cibo, della lingua spagnola che non volle mai apprendere; detestava inoltre gli intrighi e le conversazioni delle dame di corte, a suo avviso «le creature più ignoranti del mondo». Morì a Madrid, non ancora trentaseienne, nel Palazzo del Buen Retiro. Era il 27 settembre 1760. Fu sepolta nella Cripta Reale nel Monastero dell'Escorial. Carlo non si risposò più.

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