Buongiorno a tutte voi,
oggi è il giorno di lutto nazionale, finora sono 281 i morti e 388 i feriti. Molti bambini sono rimasti vittime innocenti di questa tragedia, i loro genitori i loro nonni sopravvissuti piangeranno per sempre.
Così come i bambini che hanno perso un genitore, una sorellina o i nonni.
In questi giorni le immagini del terremoto passano nei media di continuo, vorresti fare qualcosa, correre là a consolare, ad abbracciare, ma rimani lì con l'angoscia nel cuore.
Fra le tante foto ho scelto di mostrarvi queste:
Le porte delle case che hanno resistito, come ad indicare che lì c'era una casa e che dovrà esserci ancora.
Nella storia del nostro paese ci sono stati molti terremoti. Il 13 gennaio 1915 il terremoto della Marsica (L'Aquila) sconvolse irrimediabilmente la vita di Avezzano e degli altri comuni abruzzesi colpiti e cambiò la vita di un protagonista della nostra letteratura, Ignazio Silone (1900-1978).
"Nel 1915 un violento terremoto aveva distrutto buona parte del nostro circondario e in trenta secondi ha ucciso circa 30 mila persone. Quel che più mi sorprese fu di osservare con quanta naturalezza i paesani accettassero la tremenda catastrofe. In una contrada come la nostra, in cui tante ingiustizie rimanevano impunite, la frequenza dei terremoti appariva un fatto talmente plausibile da non richiedere ulteriori spiegazioni (…) Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l’uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie. (…) La maggior parte dei morti giaceva ancora sotto le macerie. I soccorsi stentavano a mettersi in opera. Gli atterriti superstiti vivevano nelle vicinanze delle case distrutte, in rifugi provvisori. Si era in pieno inverno, quell’anno particolarmente rigido. Nuove scosse di terremoto e bufere di neve ci minacciavano...".
Ignazio Silone 1949 "Uscita di Sicurezza"

Immagini difficili da dimenticare.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Each photograph is as sad the next. Why Mother Nature sends us these tragedies I will
RispondiEliminanot know but I am sad for the beautiful people of Italy and of Italy herself. My heart has
broken for Italy but I know Italian people are strong and will draw together to help mend the
loss of life and of the communities. I send you love and kisses from across the seas. May the
healing come at Godspeed.
Come si fa dimenticare simili tragedie?
RispondiEliminaLe tue immagini sono dolorose in modo terribile però sono anche un invito alla speranza di poter ricominciare
Verbena, questo post è veramente toccante e queste immagini di porte... Mi immagino casa mia, viva, ordinata, allegra e fiorita che in pochi secondi potrebbe trasformarsi così cancellando tutto ciò che si è vissuto dietro fino a quel momento.
RispondiEliminaTerribile.
Un abbraccio, Lorena