martedì 5 aprile 2016

Vivian Maier, chi era costei ?


Buongiorno,

oggi vi racconto una storia incredibile di una bambinaia con la passione per la fotografia.

Vivian Maier (1926-2009)





Vivian Maier (1926-2009) una donna diventata famosa dopo la sua morte per il ritrovamento da parte di un giovane, John Maloof con la passione per la storia,  di una scatola contenente migliaia di negativi di foto scattate da lei negli anni 50 e 60.
Era il 2007 e John Mallof inizia a sviluppare qualche negativo e posta delle foto su Facebook scatenando l'entusiasmo dei suoi followers.
Pensa di avere trovato qualcosa di molto interessante, ma chi è questa persona? Si chiede.
Nella scatola ci  sono anche lettere, biglietti dell'autobus, assegni non incassati e qualche numero di telefono, decide di chiamare qualche numero e alcune persone rispondono che Vivian era stata la loro tata.
John si appassiona alla storia di Vivian, trova chi possedeva altri scatoloni e li compra. In tutto sono 150.000 negativi oltre a pellicole in super 8 e molti documenti personali.

Ricostruisce così la storia di Vivian Maier. 

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Le fotografie non erano state scattate da una professionista ma da una persona comune che se ne era andata senza lasciare alcun testamento. Chi l'ha conosciuta la descrive come una persona severa, vestita senza grazia e un po' strana ma sempre con la Rolleiflex appesa al collo.


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Vivian Maier nacque a New York, il 1º febbraio 1926. Suo padre, Charles Maier, era americano, nato da una famiglia di emigranti austriaci, mentre sua madre, Maria Jaussaud, era nata in Francia, nel maggio 1897, a Saint-Julien-en-Champsaur in cui visse fino alla  partenza per l' America, dove un ramo della famiglia Jaussaud era già emigrata. A New York, Maria conobbe Charles Maier, impiegato in una drogheria, il quale la sposò nel maggio 1919 e, attraverso il matrimonio, ottenne lacittadinanza degli Stati Uniti. Da questa unione nacquero due figli, prima un maschio, William Charles, nel 1920, e poi, nel 1926, la figlia Vivian.
Separatisi i genitori nel 1929, il ragazzo fu affidato ai nonni paterni e Vivian rimase con la madre, che trovò poi rifugio presso un'amica francese che viveva nel Bronx, Jeanne Bertrand,  fotografa professionista . Fu lei che trasmise a Maria e a sua figlia Vivian la passione per la fotografia.
Vivian Maier aveva 30 anni quando arrivò a Chicago, dove era stata assunta dai coniugi Nancy e Avron Gensburg per prendersi cura dei loro tre ragazzi.  Secondo Nancy Gensburg, Vivian non prediligeva fare la bambinaia ma, non sapendo che altro fare, quello fu il mestiere che esercitò per quarant'anni. I bambini, peraltro, l'adoravano. 
Presso i Gensburg aveva un bagno privato, che le servì anche come camera oscura attrezzandola per sviluppare i negativi e i suoi film. Diede libero sfogo alla sua passione per la fotografia , ad ogni occasione, poté immortalare la vita quotidiana nelle strade con i suoi abitanti, bambini, lavoratori, persone di buona società e personaggi famosi come pure miserabili, mendicanti ed emarginati.

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Sua madre morì nel 1975 e Vivian, a 49 anni, si ritrovò sola, ma, sempre animata dalla sua grande passione per la fotografia, continuò a guadagnarsi da vivere come bambinaia. Non si conoscono tutte le famiglie presso le quali prese servizio, ma nel 1987 si presentò ai coniugi Usiskin, suoi nuovi datori di lavoro, portando con sé 200 casse di cartone contenenti il suo archivio personale che furono immagazzinate in un box. Dal 1989 al 1993 Vivian si prese cura con grande umanità di Chiara Bayleander, un'adolescente con handicap mentale e le sue casse furono sistemate in un mezzanino del suo datore di lavoro.(fonteWikipedia)

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John Maloof si rende conto di aver trovato un tesoro e organizza una mostra a Chicago, da quel momento la tata riservata diventa una delle più importanti "fotografe di strada" di tutti i tempi, corteggiata dalle più importanti gallerie e dai musei di tutto il mondo.

Vivian Maier cercava se stessa attraverso l'arte della fotografia. Per questo non mostrava il suo lavoro a nessuno,perché quel lavoro rappresentava il suo mondo più intimo.

Ha abbandonato tutte le sue fotografie in un magazzino ma non le ha distrutte, anzi, le ha conservate con cura, come nella speranza che prima o poi qualcuno le avrebbe trovate.

Quel qualcuno è stato John Maloof.


13 (Vivian riflessa in una vetrina)





1/ 13  Foto di Vivian Maier


credits

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6 commenti:

  1. Una storia incredibile, una vita vissuta tra passione e necessità. Mi ha affascinato la sua storia, che io non conoscevo. Meravigliose tutte le foto, scatti quasi rubati. Ma lo scatto finale, il suo, mi lascia un pensiero: il suo sguardo, triste miscelato a malinconia. Grazie Verbena. Paola

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  2. Foto SPLENDIDE. Amo moltissimo il b/n il colore è ciò vediamo il b/n è ciò che interpretiamo con tutte le sue sfumature. Buon Aprile Verbena. NI

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  3. Oh that is an incredible account of life and times captured on photography. I'm glad they were not destroyed and are being shared for all to see and enjoy. I love the photographs but I really love the one of the gentleman on the chair who is leaning back. I would love for you to tell me what does to 'dress without grace mean?' I love the way you have said that.
    Cheers, Anita.

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    1. Dear Anita,the phrase means: "His style was very awkward".
      I'm glad you enjoyed my post.
      Ciao

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    2. Thank you for telling me what that phrase meant,it is a phrase I have never heard before. I love how those words were chosen and put together. Many thanks Verbena.
      Cheers, Anita.

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  4. ...ma che bella storia Verbena! Non ne avevo mai sentito parlare...ma le foto sono una chicca! La 9 mi piace molto, anche se è difficile fare una scelta. Meno male che qualcuno le ha trovate queste foto e così anche noi, abbiamo potuto ammirare queste fotografia di strada scattate con tante amore! :)

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