lunedì 1 agosto 2022

Lo scettro e la clessidra/agosto 2022



Buongiorno,

non se ne può più di questa estate torrida,  luglio è stato caldissimo, in alcuni momenti mi  sono sentita svenire per l'afa. Per fortuna che la sera arrivava un po' di brezza marina che ti faceva respirare meglio.
Speriamo in un agosto meno rovente e che arrivi un po di pioggia, poco per volta però altrimenti sono guai.

Per la rubrica "Lo scettro e la clessidra", oggi abbiamo una regina che lo divenne per ben due volte: 











 Anthony Frederick Augustus Sandys del 1858. National Museum of Wales, Cardiff



Abbazia de Fontevraud (Francia)

Siamo nell'anno del Signore 1200, l'abbazia mi appare in una splendida giornata,  sembra una fortezza ma è un monastero fondato cent'anni prima con la particolarità di contenere ordini monastici maschili e femminili. Si apre davanti a me una piccola porticina,  piccola come la monaca che mi fa entrare e mi accompagna in un lungo corridoio in fondo al quale mi aspetta una figura di donna anziana dall'aspetto triste e malinconico, proprio lei che nella vita sempre fu spinta dalla passione. Senza una parola mi fa cenno di sedermi, 
prendo un piccolo sgabello e mi metto davanti a lei: da questa posizione quasi accucciata mi sembra di guardare Eleonora seduta su un trono..

- Così dunque sei qui perchè vuoi conoscere la mia storia?

- Avrei immaginato di incontrarvi in un luogo più consono al vostro rango, mia Regina...
- Questo è il luogo dove è sepolto mio marito Enrico II e  il mio figlio prediletto Riccardo Cuor di Leone. Ora,  io sono stata per due volte regina ma tutto il passato mi è indifferente, ho preso il velo in questo monastero e presto lascerò questo mondo.

- Bella, intelligente, Voi foste l'ereditiera più ambita d'Europa?
- Ereditai l'Aquitania da mio nonno Guglielmo  che morì, dicono, in pellegrinaggio verso Santiago di Compostela.. Io non ci credo, ho sempre anzi pensato che fosse stata una congiura ad eliminarlo: si era attirato le antipatie di molti, era potente e aveva persino avuto l’ardire di donare un terreno a un gruppo di monaci per renderli indipendenti dalla Chiesa, mi sono tenuta i miei sospetti e i miei pensieri chiusi in fondo al cuore e sono andata avanti, diventando l’erede e duchessa del più grande e meraviglioso possedimento esistente nella Francia e nel mondo: l’Aquitania.. Col mio ruolo di mecenate ho reso la mia corte ricca e splendente di arti e cultura, con le mie abilità politiche ho reso il mio paese ancora più solido. Credi davvero che re Luigi VII mi chiese in sposa perchè ero giovane e bella?

- Luigi VII aveva fama di essere gretto e bigotto, era così?
- Avevo sposato un monaco,  era destinato al clero sin dalla più tenera età ma la morte nel 1131 di suo fratello maggiore Filippo, l'erede al trono, fece mutare i piani ma nonostante tutto dopo sette anni di matrimonio nacque una bambina: Maria. 

- Perchè prese la decisione di accompagnare suo marito, il re di Francia, per la Terra Santa?
-I turchi avevano ripreso la contea di Edessa, un bastione cristiano cadde nuovamente nelle mani dei turchi. Fu una rovina, poiché rappresentava il rischio che i musulmani arrivassero a Gerusalemme. Luigi VII, che era molto cattolico, non poteva accettare questa situazione e preparò con l’appoggio del Papa la seconda Crociata.
Il Papa aveva promesso a chi si fosse recato a pregare sulla tomba di Cristo una indulgenza plenaria. Io considerai la Crociata una opportunità politica e insistetti per accompagnare il mio sposo, non
tanto in quanto regina di Francia bensì in veste di duchessa di Aquitania .Prima di partire mi recai nei miei territori e convinsi i miei vassalli a unirsi nella guerra a difesa dei Cristiani..

- Ma questa Crociata si rivelò una catastrofe?
- Certamente, Luigi  era troppo geloso, aveva ben poca esperienza in fatto di viaggi e logistiche, pertanto, e senza alcuna sorpresa, la Crociata non ebbe buon esito. 
Si arrivò all’annullamento del matrimonio con il pretesto che tra di noi c’era una parentela (anche se molto lontana). La separazione era quindi in regola con il sollievo di entrambi. A trent’anni tornai  ad essere duchessa di Aquitania e il miglior partito di tutta la Francia. Determinata a trovare un nuovo marito mi sposai con Enrico Plantageneto, il futuro Re di Inghilterra (Enrico II).

- Un anno dopo il vostro matrimonio, Enrico II ereditò l'Inghilterra e quindi voi foste di nuovo Regina?
- Tornai in possesso dei miei territori e cioè l'Aquitania, la Normandia e la Guascogna. e il nostro regno divenne molto vasto. Una vera minaccia per la Francia di Luigi VII. Oltretutto diedi ad Enrico otto figli di cui cinque maschi.





- In seguito però iniziarono i primi conflitti e litigi?
- Mi accorsi che Enrico aveva molte amanti e diversi figli illegittimi sparsi per l'Inghilterra. Io non ero il tipo disposto a tollerare l'adulterio ed arrivai, lo confesso ad avvelenare una sua amante.

- Non fu una vita facile la Vostra? 
- Per niente,  sono stata accusata di congiura insieme ai miei figli contro il Re e per questo rinchiusa per molti anni in una prigione. Alla morte di Enrico ritrovai la libertà e una ingente somma per pagare un riscatto e  per liberare mio figlio Riccardo che, di ritorno dalla Crociata, era stato fatto prigioniero da un principe tedesco. Riuscii così a riabbracciare mio figlio.


Eleonora abbassa lo sguardo, come presa da un’improvvisa stanchezza. Capisco che è giunto il momento di lasciarla  ma prima le rivolgo un’ultima domanda.

- Chi è quindi Eleonora d’Aquitania? Nessuno può saperlo meglio di Voi...
-Tu credi? Un filosofo in tempi antichi diceva che conoscere se stessi è la cosa più difficile da sapere. Non credi anche tu che abbia ragione? Per definire me stessa, forse dovresti aiutarmi tu. O forse dovresti chiederlo al mio primo amore, o al mio primo marito, o ai miei poeti. Ma credo che sarà la Storia dopo di me a creare un’immagine consona alla mia persona. In fondo è la Storia che, come l’acqua, modella a suo piacimento i fatti e le persone.





Mi spiace dover andare via, vorrei attingere ancora  un po' di quell'ardore e quel temperamento di regina medioevale, intraprendente, forte e coraggiosa che l'hanno resa donna emancipata per l'epoca, sfidando tutte le regole per trovare il proprio spazio all'interno della società feudale in cui ha vissuto.   
   .
La osservo  in religioso silenzio: in lei vedo ancora l’esuberanza della giovinezza, la ribellione nei capelli ricci e l’entusiasmo negli occhi brillanti, solcati ora da una lacrima. Alza il viso e mi guarda, allietandomi con un sorriso stanco, e senza una parola mi fa cenno di andarmene.





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4 commenti:

  1. Complimenti, è una bellissima intervista..bello leggere un pezzo di storia raccontata così !

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  2. Hello dear Verbena, here in Australia we are approaching our springtime and we can wait for the heat. We know what is to come. Our winter has been cold (for Australians anyway) and we love the sunshine until the heat becomes unbearable. It will be our turn soon. I loved reading the interview and the old buildings are too beautiful. Thank you for sharing with us. xx

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    1. Hi Anita, we are approaching autumn, here the summer was hot.
      Thanks to you, and happy spring |.

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