martedì 1 dicembre 2020

Dicembre 2020/Un tè con...

Buongiorno

eccoci di nuovo, come ogni primo giorno del mese, all'appuntamento con la rubrica:



Il personaggio che abbiamo oggi ve lo presento con un filmato, seguiamolo insieme:




BERTHA BENZ
(1849 - 1944)
 
 Tutti conoscono la Mercedes ma pochi sanno che la casa tedesca inventrice dell'automobile deve la propria esistenza anche a una donna. Fu Bertha Benz a imporre nel mondo di allora il prototipo di auto con motore a scoppio creato dal marito Karl Benz.




- Cara Signora Ringer, questo il suo nome da giovane, lei è stata una donna con una marcia in più, si può dire?  Cominciamo a conoscerla meglio, come è stata la sua infanzia?
- Sono nata a Pforzheim (Germania) il 3 maggio 1849. Terza di nove figli, la mia era una ricca famiglia
e la  buona posizione dei miei  genitori mi portò un ottimo livello di istruzione .

- Conobbe presto il suo futuro marito?
- Nel 1870 mi fidanzai con l'ingegnere Karl Benz il cui  sogno era  di realizzare una carrozza senza l'uso dei cavalli ma funzionante con il motore a scoppio.  Dalla teoria lo aiutai a passare alla pratica finanziando il suo sogno e investendo parte della mia dote.  Il due luglio 1872 ci sposammo e in seguito nacquero i nostri quattro figli.

- Dopo diversi tentativi falliti, finalmente arrivò il successo?
- Non fu subito un successo, Karl riuscì a creare la prima carrozza senza cavalli, con motore a scoppio, con tre ruote, una davanti e due dietro, e accensione elettronica, che poteva raggiungere una velocità massima di 25 km orari ( il brevetto fu ricevuto un anno dopo ).
Ma gli acquirenti non si facevano vedere, guardinghi e sospettosi davanti a questa nuova diavoleria meccanica. La macchina stessa presentava delle imperfezioni, in quanto si perdeva facilmente il suo controllo.
L'automobile sembrava dover restare solo un soddisfacimento personale per il povero Benz, che si rinchiuse così nella sua fabbrica.

- Fu a quel punto che la sua determinazione prese il sopravvento?
- Decisi che era necessario far conoscere quell'invenzione e misi in pratica il mio piano.
Alle prime luci dell'alba, di un inizio agosto del 1888, con i miei due figli maggiori, presi una delle auto recentemente completata, la Benz Patent-Motorwagen 3, ed intrapresi quel che fu il primo viaggio su lunga distanza. Da Mannheim a Pforzheim, nella residenza di mia madre, senza il consenso delle autorità né del marito, a cui lasciai solamente una lettera che lo informava del viaggio.
Il viaggio, che per l'epoca doveva rappresentare una impresa titanica, non si rivelò in effetti più facile del previsto; in più punti la strada si era rivelata rocciosa, sterrata, non proprio agevole ; ci dovevamo fermare spesso per aggiungere di volta in volta l'acqua, usare un lungo spillone per pulire il tubo del carburante, e nelle salite più ardue, spingere manualmente la vettura.
Quando il carburante finì, dovetti trovare  una farmacia locale, dove comprai la ligroina, un solvente che fungeva da benzina; inaugurando così la prima stazione di servizio.
Ma il fatto singolare e divertente fu durante il percorso, le  persone  rimanevano terrorizzate e sconcertate alla vista di una carrozza mobile senza cavalli, guidata soprattutto da una donna. 
Arrivammo a Pforzheim dopo il tramonto : avevamo percorso 104 km ad una velocità di 25 km orari.
Inviai  un telegramma a Karl, per assicurargli di essere sana e salva, ma la notizia dell'accaduto aveva già raggiunto la stampa, grazie alle testimonianze  dei residenti delle città e dei villaggi dove eravamo passati.




- L'impresa, seppur non priva di rischi, era andata a buon fine!
- C'era il rischio di non riuscire a frenare durante il viaggio di ritorno.  I freni in legno dell’auto si erano talmente consumati che dovetti chiedere ad un calzolaio locale di coprire i freni con del cuoio.
Grazie a questo "test su strada", Karl capì la necessità del cambio e delle pastiglie per i freni.
Con i miei figli, sono riuscita a scandalizzare e impressionare il mondo intero, scatenando una valanga di pubblicità.
Il viaggio per il ritorno fu pertanto un trionfo; molte più persone volevano essere presenti a quella che sarebbe diventata una giornata storica, tutti volevano vedere da vicino la donna che aveva guidato la prima automobile.

- Arrivarono così i primi ordini?
-  Nel giro di un decennio la società Benz&Cie era diventata la più grande azienda automobilistica del mondo, con un personale di quattrocento addetti e un fatturato di seicento veicoli. Nel 1926 la Benz&Cie si associò ad un'altra società per formare la nuova Daimler-Benz ( oggi Mercedes-Benz ).




Il coraggio e l'audacia di Bertha Benz la portarono a diventare la prima donna automobilista della storia, che ha contribuito a regalare all'umanità  un simbolo del progresso e della libertà individuale..




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2 commenti:

  1. Molto interessante, non conoscevo assolutamente questa grande donna e la sua storia. Mi è piaciuto quando racconta del suo primo viaggio in auto, su una strada sterrata, spingendo la macchina nelle salite e fermandosi nelle farmacie a far rifornimento !! E le persone che scappavano terrorizzate !!! Ma meno male che ci ha provato, ha aperto la strada alla diffusione delle auto. Saluti.

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  2. Che meraviglia questo tè in compagnia della signora Bertha Benz. A volte sembra proprio che sia la forza ad impossessarsi delle donne affinché manifestino coraggio e intraprendenza coRAggio.

    Grazie per questo ennesimo dono di conoscenza. Buon dicembre,

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